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Gennaio 2024
Turismo
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CHIESA DELLA MADONNA DEL LATTE
Secondo varie testimonianze, che si rifanno ad una cronologia del magistrato romano Bartolo, la chiesa sorse su un tempio pagano costruito dai profughi di Amicle qui rifugiatisi e dedicato ad Apollo. Nel 587 d.C., Andrea, Vescovo di Fondi, della cui Diocesi faceva parte anche Lenola, fece demolire questo tempio e vi fece innalzare una nicchia dove collocò l’immagine della Madonna. In seguito la nicchia fu trasformata in una chiesetta chiamata “Madonna del Latte”, il cui nome deriva da una tela che copriva un affresco raffigurante la Vergine che allattava il Bambino. Secondo la tradizione, le mamme che non potevano più allattare i loro figli si recavano in questa chiesa con una grossa pietra in testa, in segno di umiltà, e, raschiando con un dito l’intonaco dall’affresco lo mangiavano chiedendo alla Vergine di riavere il latte. La chiesa è di modeste dimensioni ed è stata da sempre custodita da un eremita. L’ultimo è stato un certo Tullio Gaetano, morto nel 1944 a 84 anni. La chiesa si trova nella località omonima a circa due chilometri da Lenola.
CHIESA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA
Sorge a ridosso del Palazzo baronale, sulla rocca del paese; è sicuramente una delle chiese più antiche di Lenola; se ne hanno notizie certe fin dal 1299 ed è stata chiesa parrocchiale fino al 1574. Periodicamente viene aperta al culto. Dal punto di vista artistico, oltre alla presenza di due altari, c'è un importante affresco di pregevole fattura, risalente alla fine del 1460. Al centro il dipinto presenta la Madonna, seduta su di un trono, mentre sorregge il Bambino sul ginocchio sinistro; ai lati sono rappresentati S. Rocco e S. Andrea, con un libro e la Croce. A causa dei numerosi rifacimenti nel corso dei secoli, la chiesa non è riconducibile ad alcuno stile architettonico.
CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA MAGGIORE
La Chiesa madre di Lenola dedicata alla Vergine Assunta in cielo con il titolo di Santa Maria Maggiore fu costruita nella prima metà del XV secolo, quando Lenola aveva subito un notevole incremento demografico. L'antica chiesa di S. Giovanni Evangelista, infatti, non era più sufficiente a contenere i fedeli. E’ sicuramente il monumento più alterato di Lenola poiché, dopo il restauro della fine del XVI secolo, ha subito notevoli modificazioni, interne ed esterne, anche se interventi effettuati di recente hanno cercato di ricuperarne il primitivo aspetto. Internamente la chiesa è a tre navate; l'altare maggiore, posto nel presbiterio, è dotato di un artistico coro ligneo di pregevolissima fattura, databile tra il XVII e XVIII secolo. Assai pregevoli erano le due acquasantiere, purtroppo trafugate, risalenti al XVII secolo, poste ai due lati dell'ingresso principale della chiesa. La pala d'altare, restaurata nel 2000, raffigura la Vergine con bambino tra angeli, l'ipostazione iconografica richiama la famosa Salus populi romani conservata nella Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Le due navate laterali, ricche di opere artistiche, terminano ciascuna con una cappella: quella di destra è dedicata al Sacro Cuore mentre quella di sinistra a San Giovanni Battista, patrono della città. La Chiesa conserva altre opere pittoriche, vasi e paramenti sacri preziosi tanto da poter parlare di un vero e proprio tesoro. Un capitolo a parte merita l'archivio storico della Parrocchia: formato da pergamene, manoscritti, registri, e altre carte. Il documento più antico conservato risale al 1300. La soprintendenza archivista del Lazio ha dichiarato l'archivio di interesse storico nazionale e l'ha posto sotto la propria tutela. Da alcuni anni è iniziato il riordino dell'archivio e il restauro dei documenti maggiormente deteriorati. Terminata l'opera di riordino e classificazione dei documenti l'archivio potrà essere aperto agli studiosi.